lunedì 28 febbraio 2022

Via d'Uscita

la relazione annuale del Dis (Formiche.net)

"(...) L’infrastruttura metanifera italiana permette però di attutire l’impatto, almeno nel breve periodo, di eventuali shock della supply chain come quello che si profila nelle prossime settimane dopo le sanzioni a Mosca. “Il sistema infrastrutturale italiano rispetta la cd. formula N-1, ossia la capacità di soddisfare, grazie alla ridondanza, livelli di domanda molto elevati anche in caso di interruzione della principale infrastruttura di importazione, ossia del gasdotto che trasporta i flussi in arrivo dalla Russia fino al punto di ingresso di Tarvisio e che, nel 2021, ha veicolato il 38% del fabbisogno nazionale”.(...)"

https://formiche.net/2022/02/007-rapporto-relazione-dis/

sabato 26 febbraio 2022

Putin ha preteso troppo?

Guido Olimpio su Fb:

"Putin è salito sull'albero, puntando al ramo più alto. Può restarci, può cadere. Magari sarebbe utile anche pensare di trovare una scala per "aiutarlo" a scendere. Una via d'uscita che però deve pagare. Nulla è gratis dopo quello che ha fatto. Ammesso che capisca. 
ps: il volume di informazioni divulgato da intelligence Usa in queste settimane e confermato dai fatti è la prova che hanno buone fonti nel potere russo. E probabilmente aldilà dei numeri di tank o divisioni hanno ben di più.
La mia è una semplice ipotesi."

https://www.facebook.com/100000597164309/posts/5479721495391035/

Leggi anche:
"(...) In un simile quadro, la guerra in Ucraina potrebbe trasformarsi in un boomerang per la Russia e colpire il Cremlino due volte. Dal basso, con l’insoddisfazione di un popolo costretto ad altri e più gravi sacrifici e, magari, anche ad accogliere le bare di tanti giovani soldati. Ma anche dall’alto.(...)"

https://www.osservatoriorussia.com/2022/02/25/la-guerra-e-realta-ma-a-mosca-son-tutti-daccordo/

"(...) Arrivati a questo punto, però, la sua eredità geopolitica (anche tralasciando i giudizi morali) potrebbe essere ben peggiore di quella paventata: l’isolamento totale della Russia, il tracollo di una semi-ideologia e un impoverimento che annulla i successi economici del primo decennio putiniano. E la NATO che forse esce dalla porta (Ucraina) ma rientra dalla finestra baltica (Svezia e Finlandia sempre più tentate di entrare). Ne valeva la pena? Ai posteri l’ardua sentenza, ma scommettiamo che non sarà clemente. (...)"

https://www.osservatoriorussia.com/2022/02/25/una-guerra-che-la-russia-non-puo-davvero-vincere/



 

mercoledì 23 febbraio 2022

A Margine Ma Non Troppo

A margine, ma non troppo, della discussione su Russia e Ucraina.

Lo stato di guerra non è necessariamente legato a carri armati, bombe e simili. Si è in stato di guerra quando la sfida è "esistenziale", e l'avversario si dà come "nemico totale". Spesso la situazione è ambigua, e si può tentare di non trasformare in guerra ciò che è solo "conflitto territoriale" (o economico, o comunque "settoriale"); il problema è che se il "nemico" è tale, non ci sarà mossa dilatoria che tenga, prima o poi il conflitto si farà "esistenziale". 

Detto ciò, "prima" o "poi" può fare la differenza, e non da poco, e anche qui non è semplice stabilirlo. Combattere prima può servire a bloccare la minaccia nascente, ma al tempo stesso i prezzi richiesti da una guerra fatta troppo presto possono apparire ingiustificati all'opinione pubblica. Combattere troppo tardi può "servire", perché si rende più evidente la necessità del sacrificio, ma appunto può essere molto più oneroso, e naturalmente maggiormente rischioso. 

Ogni "tensione" fa storia a sé, e per questo non valgono i richiami storici troppo facili: non sempre vale la troppo facile dicotomia Chamberlain contro Churchill, sia perché ci sono tanti modi di cercare un accordo, e tanti modi di fare una guerra, ma anche perché, per quanto detto prima, Churchill (e la sua durezza) forse fu accettato anche perché si tentò fino in fondo di trovare un accordo, e poi di fronte all'ineluttabile si accettò il conflitto. 

Ultima nota, nel caso specifico è essenziale tenere conto che c'è una sfida anche "interna" alle democrazie occidentali: Putin (se è solo lui a decidere, se è in grado di decidere, se è "compos sui", ma comunque: "lui e la sua cerchia") probabilmente aspira anche a essere punto di riferimento per forze occidentali, e vuole sconfiggere un'idea di democrazia liberale, che è innervata - pur con forti contraddizioni - nella storia dell'Unione Europea e della NATO. Su questo appare capace di "influenzare" pesantemente anche parti dell'opinione pubblica occidentale, mettendo a rischio la stabilità delle democrazie.

Anche e forse soprattutto per questo la sfida rischia di diventare - al di là delle mosse diplomatiche e tattiche - "esistenziale".

#Ucraina #Russia #USA #UE #NATO

(post originariamente pubblicato su Fb) 

domenica 13 febbraio 2022

Sulla crisi Ucraina - Russia e la possibile guerra

Da "pseudo analista dilettante da weekend" qualche considerazione:

Al momento Putin pare aver fallito il suo obiettivo principale, spaccare Nato e Unione europea. Poi magari potrebbe proprio per questo tentare di andare oltre e invadere anche con esercito regolare l'Ucraina, ma si spera prevalga calcolo "realista".

(Certo, esistono poi anche i mezzi "non convenzionali" con cui Russia da tempo gestisce la sua influenza su aree diverse del mondo, lo ricordava ieri Marta Ottaviani al tg3).

Sullo sfondo: Russia - Cina - USA, rapporto a tre non banale e con vicinanze e dialettica non scontate, al di là delle apparenze. Pechino ora forse "vicina" a Mosca, ma con freno tirato, senza entusiasmo. E Washington forse lo sa. 

E l'Europa forse, finalmente, comincia a "svegliarsi". Anche se il percorso è molto lungo.