martedì 23 luglio 2019

Il flirt iraniano di Trump (Daniele Raineri, ilFoglio)

Molto interessante, e non sorprendente. E forse non a caso ieri da UK una proposta di pattugliamento dello stretto di Hormuz che sia UE e autonomo dagli Usa.

FMM

"(...) Per arrivare a negoziare di persona con il dittatore nordcoreano Kim Jong Un, il presidente americano usò nella fase iniziale un approccio durissimo, promise che avrebbe risposto ai test di Kim con “fire and fury”, irrise Kim e lo chiamò “l’uomo razzo”. Poi quando la tensione divenne molto alta accennò alla possibilità di un incontro personale e ci fu una svolta diplomatica. Da allora i contatti sono diventati frenetici. Trump ha incontrato Kim già tre volte ormai – e in ogni occasione i media sono impazziti. Durante l’ultimo incontro il presidente americano ha varcato la linea di confine nella zona demilitarizzata tra Corea del nord e Corea del sud per stringere la mano a Kim e non era mai successo prima. Che importa se risultati concreti per ora non ce ne sono e la Corea del nord non ha alcuna intenzione di rinunciare alle armi nucleari, l’attenzione attorno a Trump è stata altissima e quindi i negoziati dal suo punto di vista sono senz’altro una cosa eccellente. Kim nel frattempo si gode una legittimità internazionale che non aveva mai avuto perché era sempre stato considerato un mattoide.

È possibile che Trump desideri la stessa cosa con l’Iran. Durante la campagna elettorale definì l’accordo firmato dal predecessore Obama con l’Iran per congelare il programma atomico “il peggiore accordo di sempre”, e queste parole sono famose, ma si tende a dimenticare quello che disse dopo: “Io ne farò uno migliore”. Se dopo essere stato il primo presidente americano a varcare il confine sul trentottesimo parallelo in Corea Trump diventasse anche il primo presidente a essere invitato in Iran dopo la rivoluzione del 1979, sarebbe un evento storico. È probabile che l’eccitazione che abbiamo visto quando è successo in Corea del nord in confronto all’Iran sarebbe poca cosa, come una prova generale dello spettacolo vero.

Per ora tutto questo resta sullo sfondo, ma ci sono segnali molto chiari. Quando a giugno Trump ha annullato all’ultimo momento un raid aereo contro obiettivi militari in Iran, ha fatto arrivare agli iraniani la richiesta di negoziati. L’Amministrazione americana per due anni ha applicato all’Iran la linea della “massima pressione possibile”, quindi sanzioni molto dure e annullamento dell’accordo del 2015, ma ora ha fatto sapere che non impone condizioni per i negoziati: basta che avvengano. E negli ultimi giorni dall’Iran sono arrivate dichiarazioni di disponibilità dalle due correnti interne al regime, quella del presidente pragmatico Hassan Rohani e quella del falco populista Mahmoud Ahmadinejad. Quest’ultimo, che non ha più incarichi di governo ma ha molto seguito, ha detto al New York Times che “Trump è un uomo d’affari, sa come calcolare costi e benefici a lungo termine”. In Iran si comincia a pensare che, in cambio di una bella foto con Trump, ci si potrebbe liberare di molte sanzioni. Ieri il segretario di stato americano, Mike Pompeo, ha detto al governo britannico “dovete prendervi cura voi delle vostre navi” – si riferiva alla petroliera catturata – e così ha escluso qualsiasi iniziativa americana di aiuto."

Pubblicato sul Foglio di martedì 23 luglio: https://www.ilfoglio.it/esteri/2019/07/23/news/il-flirt-iraniano-di-trump-266528/?fbclid=IwAR0Lhr6qZQ232S31TBJQckO5tErz2RJv8r8Qz4TTCtfrEprzlV5JmN5CGPU&paywall_canRead=true

Tratto da Facebook https://www.facebook.com/172477746626388/posts/507921573082002/

lunedì 22 luglio 2019

L’India è in viaggio verso la Luna (ilPost)

"L’agenzia spaziale indiana (ISRO) ha lanciato con successo Chandrayaan-2, la sua seconda missione per l’esplorazione della Luna. Il lancio è avvenuto alle 14:43 (le 11:13 in Italia) di lunedì 22 luglio dalla base di Sriharikota, nell’Andhra Pradesh. La missione, che ha un costo intorno ai 130 milioni di euro, era stata rinviata la settimana scorsa a causa di alcuni problemi tecnici. Dopo la partenza, il razzo ha trasportato Chandrayaan-2 in orbita terrestre, dove resterà per 23 ore prima di intraprendere il suo viaggio verso l’orbita della Luna.
L’India aveva già realizzato una missione lunare nel 2008 con Chandrayaan-1, una sonda che era stata collocata intorno alla Luna per studiarne le caratteristiche e cercare tracce d’acqua. Anche Chandrayaan-2 è dotata di una sonda, che resterà in orbita, ma porta con sé un lander che proverà a raggiungere la superficie lunare, nei pressi del polo sud del nostro satellite naturale. (...)"

Scorta UE per Hormuz?

Dal profilo Facebook di Guido Olimpio; sarebbe interessante se dalla crisi USA - Iran potesse nascere una "opportunità" per l'UE, e sarebbe ironico che questo avvenisse attraverso una proposta di un Regno Unito che dalla UE vorrebbe uscire. Ma forse è il caso di approfittare di qualsiasi spiraglio.

FMM

Il ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt, dopo aver accusato i guardiani della rivoluzione di un atto di pirateria, ha lanciato l’idea di un piano europeo per proteggere il traffico marittimo attraverso Hormuz con una scorta a guida UE. Consultazioni in questo senso sono state avviate durante il fine settimana. Dunque il progetto è di rispondere, in qualche modo, alla proposta della Casa Bianca per una coalizione internazionale – la cosiddetta Operazione Sentinel -, ma senza essere legati a tutte le scelte degli Usa verso l’Iran, in particolare sulla questione nucleare.

domenica 21 luglio 2019

Libia: battaglia finale?

Dal profilo Facebook di Guido Olimpio

"(AGI) - Tripoli, 20 lug. - Le forze del maresciallo Khalifa Haftar hanno dichiarato «l'ora zero» della propria offensiva volta alla conquista della capitale libica, Tripoli. Come riferisce Arab News, lo scrive lo stesso Esercito nazionale libico (Lna) sulla propria pagina Facebook, nella quale si lancia un appello ai giovani «unirsi alle nostre forze». Sull'altro fronte, già ieri il Governo di accordo nazionale libico di Fayez al Serraj aveva annunciato di aver raccolto informazioni che dimostrerebbero che Francia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti si preparano a potenziare le forze fedeli ad Haftar. Alcune informazioni pervenute all'esecutivo di Tripoli - l'unico riconosciuto dalla comunità internazionale - indicano che il nuovo attacco sarà effettuato con aeromobili e armi di alta qualità. Non solo: stando alle stesse fonti, l'offensiva sarebbe imminente."


venerdì 19 luglio 2019

Von der Leyen: “L'Europa dialoghi con la Russia ma da una posizione di forza” (laStampa)

Mi sembra intervista interessante, da molti punti di vista.

FMM

"(...) Dalla necessità di un “nuovo inizio” sul tema delle migrazioni alla volontà di «sfruttare meglio i margini offerti dalla flessibilità» per ciò che riguarda i criteri del patto di stabilità e di crescita, la presidente von der Leyen si annuncia come un’interlocutrice attenta alle preoccupazioni italiane. Non solo si oppone a qualsiasi forma di Ital-Exit, ma riconosce che «le differenze tra Sud e Nord dell’Europa, così come quelle tra Est e Ovest, vanno ricomposte evitando un’eccessiva emotività nel dibattito, che possa far sentire esclusi o respinti alcuni degli Stati membri».  Anche sul caso che ha contrapposto il vicepremier italiano Matteo Salvini a Carola Rackete si è mostrata attenta a pesare le parole: «In tutto il mondo il dovere è salvare le persone dall’angoscia di trovarsi in alto mare, ma questo non significa che tutti debbano venire in Europa».

Pur riconoscendo che su alcuni dossier non è ancora in grado di offrire soluzioni e proposte – prima su tutte la questione catalana, che «intende approfondire in tutti i suoi dettagli» – von der Leyen ha assicurato che ascolterà molto e cercherà un approccio comprensivo nella soluzione dei problemi. Vale anche per Brexit: «L’accordo non è morto, se ci sono buone ragioni che il governo britannico vuole offrire all’Ue per un’estensione dei suoi termini, sono pronta ad ascoltarle». Le maggiori cautele le ha espresse a proposito della Russia di Vladimir Putin: «La Russia è nostra vicina e resterà la nostra vicina – ha detto - ma l’esperienza degli ultimi anni ci dice che il Cremlino non perdona alcuna debolezza, quindi l’Europa deve essere disponibile al dialogo da una posizione di forza». Trasparenza e contrasto alle fake-news: «Questa è la forza dei paesi liberi con la stampa libera».

La versione integrale dell’intervista concessa dalla Presidente Ursula von der Leyen alla Stampa e ad altri quotidiani europei (The Guardian, Le Monde, Sueddeutsche Zeitung e La Vanguardia) sarà disponibile nell’edizione di domani, 20 luglio."

https://www.lastampa.it/esteri/2019/07/18/news/von-der-leyen-l-europa-dialoghi-con-la-russia-ma-da-una-posizione-di-forza-1.37105568

martedì 16 luglio 2019

Chi è Ursula von der Leyen (ISPIOnLine)

"(...)"Il mio obiettivo sono gli Stati Uniti d’Europa” ha dichiarato Von der Leyen in un’intervista del 2011, citando come esempi Stati federali come la Svizzera, gli Stati Uniti o la Germania. “Immagino l’Europa dei miei figli e nipoti come un’unione che non sia debole e in preda agli interessi nazionali”. Coerente con tale visione di una UE forte e integrata, Von der Leyen nel suo discorso di candidatura al Parlamento europeo ha proposto varie riforme ambiziose: ha proposto un “Green Deal” per l’Unione europea, ha rinnovato l’appello a concludere l’integrazione del mercato dei capitali e ha promesso di lavorare per l’introduzione di un salario minimo e un programma europeo di lotta alla disoccupazione; inoltre, la candidata si è detta a favore di una riforma del regolamento di Dublino e più in generale della governance europea nel campo dell’immigrazione, così come di un nuovo meccanismo per la salvaguardia dello stato di diritto nell’UE e della costruzione di una capacità militare congiunta tra gli Stati membri."

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/chi-e-ursula-von-der-leyen-23507

domenica 14 luglio 2019

Sovranisti fra Trump e Putin

Segnalo un articolo di Alberto Negri. Al di là del ragionamento complessivo (su alcuni punti sarebbe da approfondire) mi pare sia importante notare la sottolineatura che Trump e Putin in qualche modo possono "simpatizzare" fra loro.

Forse è su questa possibile linea di sintonia (che mi pare sia presente nell'amministrazione americana come ipotesi di lavoro in versione anti-cinese, quasi a "rovescio" della tattica kissingeriana usata contro l'URSS a suo tempo) che i sovranisti si illudono di poter giocare su più tavoli tranquillamente.

Non capendo che in realtà senza una politica estera definita e un solido ancoraggio alle alleanze, si diventa vittime delle spinte e controspinte dei due (o più) attori principali.
Rendendo in realtà l'Italia più insicura, al di là della retorica "prima noi".

FMM

L'articolo di Negri è leggibile sul post del profilo Facebook del giornalista:

Morrete come gli altri uomini

E comunque I Grandi Capi - dittatori o meno che siano - non sono mai immortali. Non lo è Putin, non lo è Xi Jinping, per dire i primi che mi vengono in mente. D'altronde non lo è nessuno di noi, potente o meno.
Non lo sono umanamente, e tanto meno politicamente. I piedi d'argilla sono di tutte le statue del potere, oggi ancor più di un tempo forse.
Per questo alcune analisi mi sembrano fragili. La storia dei "personaggi" è friabile, bisogna ascoltare l'acqua che scorre sotto terra, voce quasi silenziosa. Ma in realtà tante cose ci vengono già dette. Già oggi.

"(...) 5 Essi non conoscono né comprendono nulla;

camminano nelle tenebre;
tutte le fondamenta della terra sono smosse.
6 Io ho detto: "Voi siete dèi,
siete figli dell'Altissimo".
7 Eppure morrete come gli altri uomini
e cadrete come ogni altro potente».
8 Sorgi, o Dio, giudica la terra,
poiché tutte le nazioni ti appartengono"

(Salmo 82, o 81 a seconda della numerazione)

FMM

[nota pubblicata anche sul profilo personale FB; la versione del salmo è tratta dalla Nuova Riveduta http://www.laparola.net/testo.php?riferimento=salmo+82 ]

Se il sovranismo ci lascia indifesi (ilGiornale, A.Sallusti)

Non seguo molto Sallusti e ilGiornale, e quel poco che ho letto di suo - se ben ricordo - non mi è mai piaciuto. Finora. Mi sembra un interessante "segno dei tempi" che oggi mi trovi a condividere un suo articolo; perché il pericolo che corriamo in questo periodo è qui ben detto, in modo chiaro e sintetico. E non è una questione di corruzione (tutta da dimostrare, ed è questione che va lasciata alla magistratura e alle indagini), ma di una più evidente debolezza politica, a cui di fatto il cosddetto "sovranismo" rischia di condannarci. 

Indipendentemente da cosa si pensi di altre questioni politiche e dai diversi posizionamenti partitico-ideali, questa debolezza deve preoccuparci. 

Tutti.

FMM

"(...) Penso che stiamo sperimentando - ma è solo l'inizio - quanto sia pericoloso e stupido il sovranismo, per di più all'amatriciana come non può che essere quello italiano. Un Paese che non appartiene a nessuna alleanza, che non ha amici e avversari chiari, è destinato inevitabilmente a essere in balia degli interessi di tutti. Un gioco sporco e senza scrupoli, fatto di ricatti, misteri e intrighi che alla lunga non potranno che logorarci e tenerci costantemente in una sorta di limbo a tutto vantaggio dei vicini di casa. Con Putin ma anche con il suo rivale Trump; con Trump ma anche con la sua acerrima nemica Cina, alla quale abbiamo aperto la Via della seta; contro l'Europa ma anche con l'Europa quando si tratta di spartire le poltrone. (...)"

giovedì 4 luglio 2019

Haftar ha fallito? L'Italia può sfruttare la situazione?

"(...) L’offensiva di aprile di Haftar è insomma fallita?

Dire di sì, come dimostra il fatto che in questo momento Haftar sta persino perdendo la fiducia del suo stesso esercito. Bisogna ricordare che le sue forze, che all’inizio erano quelle meglio organizzate, sono composte prevalentemente da mercenari, i quali ora stanno defezionando in gran numero. Il generale ha perso anche il sostegno della popolazione: non dimentichiamo che in tutta la Libia, a Est come ad Ovest, la gente vuole la pace. Non può quindi che avversare chi sta mettendo in crisi una situazione già molto complessa. Haftar, infine, sta perdendo anche il sostegno internazionale, specialmente se verrà confermata la sua responsabilità nell’attacco di stanotte. A rimanergli fedele, probabilmente, resterà solo l’Egitto.

Anche la Casa Bianca, che dopo la partenza dell’offensiva fece una significativa apertura di credito ad Haftar, pare si sia molto raffreddata nei suoi confronti. Una conferma dell’isolamento del generale?

Tutti, almeno a parole, stanno marginalizzando Haftar. Ma siccome questo è accaduto tante altre volte, ciò non ci garantisce che i vari attori internazionali, pur condannando Haftar, vorranno davvero sostenere il governo di Tripoli in un possibile processo di stabilizzazione post-conflitto. Per quanto riguarda gli americani, c’è da dire che Trump non ha mai avuto le idee molto chiare sulla Libia. In questo momento, nonostante l’endorsement del presidente, il governo Usa è di fatto più vicino a Sarraj.  Credo dunque che sia possibile, in prospettiva, un appoggio americano alla linea italiana di sostegno a Sarraj.

Linea che aveva però visto il nostro Paese in difficoltà, tanto che il nostro premier Conte ad aprile dichiarò che l’Italia non stava né con Sarraj né con Haftar.

In tutto questo bailamme, l’Italia è stata fermamente dalla parte di Sarraj, pur avendo dialogato con gli attori regionali che sostengono Haftar. Credo dunque che la nostra posizione potrà essere premiata in sede di trattative. Perché noi abbiamo avuto il coraggio di tenere aperta, nonostante tutto, la nostra ambasciata a Tripoli. Questo credo sia il nostro vantaggio competitivo."

https://www.startmag.it/mondo/haftar-sta-perdendo-la-testa-in-libia-ed-e-isolato-lanalisi-di-mercuri/