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venerdì 27 dicembre 2013

L’arte della guerra nell’era dei contractor (da RivistaStudio)

«Difficile è il passo sul filo tagliente di un rasoio: così i saggi dicono che è ardua la via della salvezza». È un brano della Katha Upanishad, una delle più antiche scritture hindu, detta anche “La Morte come Maestra”. È citato in apertura del romanzo di Somerset Maugham Il filo del rasoio.
Sei sempre sul filo del rasoio parlando o scrivendo di coloro che agiscono nell’underworld o nel mondo del Grande Gioco globale. Poco a poco non distingui vero, falso, verosimile. Alla fine scopri che tutto può esserlo al tempo stesso. Dipende dal mondo in cui ti ritrovi, dalla storia che leggi o vivi.
In questo caso il primo passo sul filo si compie con un libro da poco uscito:Civilian Warriors: The Inside Story of Blackwater and the Unsung Heroes of the War on Terror. È la storia della Blackwater, società di PMC, private military contracting, il più potente esercito mercenario. È stato scritto da Erik Prince, l’uomo che nel 1997 ha fondato la società con un capitale di sei milioni di dollari e l’ha rivenduta nel 2010 dopo aver guadagnato circa due miliardi. È la “My Way” di Prince, che si era incamminato sul filo del rasoio militando nei Navy SEAL e quindi aveva deciso di investire il suo patrimonio «per servire Dio, la famiglia e gli Stati Uniti». Creando «lo strumento definitivo nella guerra al terrore».(...)

domenica 29 settembre 2013

La Guerra e Il Giusto Mezzo (ilSole24Ore)

Un conto, infatti, è ragionare in linea di principio sull'orrore del fungo atomico, com'era d'uso negli anni Sessanta, ai tempi delle grandi marce per la pace. Un altro, invece, schierarsi dinnanzi a un conflitto convenzionale, quale fu la prima guerra del Golfo, in cui Bobbio rifiutò di diventare il «bersaglio comodo di tutti i pacifisti da strapazzo». Il filosofo era, anagraficamente, un figlio dello spirito di Monaco e del cedimento al Führer, e nel Rais di Bagdad pensò di scorgere, a torto o a ragione, l'ombra di un nuovo Hitler. «Possibile – scrisse al suo allievo Enrico Peyretti – che non venga mai in mente al pacifista assoluto che il rifiuto totale della violenza contribuisca a far prosperare la razza dei violenti?» 

Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/u3j9q