Traggo dal sito la Voce.info un breve ricordo di Luigi Spaventa. Mi sembra molto bello e attuale. Allo stesso indirizzo sono scaricabili gli articoli di Spaventa raccolti in un dossier.
FMM
La curva di Phillips in otto parole, di Francesco Daveri
Luigi Spaventa non era solo un economista brillante e curioso. Era anche un grande comunicatore, capace di condensare in poche battute concetti complicati. Un esempio riguarda la sua fulminea trattazione della curva di Phillips durante un seminario alla Bocconi.
Per i non addetti ai lavori, la curva di Phillips è una relazione stimata molti anni fa da un economista inglese (Phillips) che, con i dati della prima metà del XX secolo per l’economia inglese, credeva di avere scoperto la possibilità di uno scambio tra disoccupazione e inflazione. I dati di Phillips sembravano cioè dimostrare che accettando un po’ di inflazione i politici potevano ottenere una minore disoccupazione, semplicemente allentando i cordoni della borsa della spesa pubblica. Dalla fine degli anni Sessanta in poi, però, l’esistenza di questa relazione è stata messa in dubbio da Milton Friedman che su questo punto vinse il premio Nobel e si guadagnò il consenso della maggior parte della professione economica. Per questo nei corsi di macroeconomia di solito si spiega che il guadagno di minor disoccupazione al costo di più alta inflazione implicato dalla curva di Phillips è, al più, temporaneo e che quindi non vale la pena che un governo faccia deficit e inflazione per far scendere per poco tempo la disoccupazione.
Tutto questo lungo (e verboso) discorso tecnico fu riassunto da Luigi Spaventa in poche parole efficaci, dicendo che molte volte i governi “Si fanno una botta di vita sulla curva di Phillips”. Otto parole invece di otto righe. Anche per questo ci mancherà.
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