venerdì 4 novembre 2011

Un banchiere per la crescita (dal Sole 24 Ore)

(...) Il taglio dei tassi non risolverà i problemi dell'economia dell'eurozona, però indica che la Bce è pronta ad agire rapidamente, e probabilmente, anche se Draghi non lo ha voluto confermare, a questo ribasso ne seguirà un altro. E non risolverà la crisi del debito sovrano: per questo, Draghi ha rimandato la palla nel campo dei governi, come aveva sempre fatto da governatore della Banca d'Italia. L'accoppiata risanamento dei conti/riforme strutturali, ripetuta ieri a Francoforte anche dal suo successore in Via Nazionale, Ignazio Visco, continua a essere il suo mantra. È così che si abbassano gli spread, non con gli interventi della Banca centrale sul mercato dei titoli di Stato. Sui quali Draghi non ha offerto risposte diverse da quelle di Trichet. (...) di Alessandro Merli - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/mvQL0


Leggere anche: "Un americano a Francoforte"



(...) Una Bce che con Draghi nonostante le lodi del modello Bundesbank approda sulle sponde del credito facile? Per rendersi conto che non sarà così è sufficiente la lettura dell'ultimo rapporto - dieci giorni fa - del Financial Stability Board , che Draghi guida da alcuni anni e al cui vertice il G-20 di Cannes nomina ora il suo successore. Il rapporto, l'ultimo licenziato da Draghi, dà il colpo di grazia alla teoria cara un tempo a Greenspan e Bernanke del savings glut, dell'eccesso di risparmio, e indica fornendo cifre e passaggi raggelanti che il vero problema è stato ed è quello dell'eccesso di credito non regolato, in uno shadow banking che arriva ormai a controllare, e senza regole, il 30% del sistema finanziario globale, derivati esclusi. Tassi più bassi, ora, e regole più alte. di Mario Margiocco - Il Sole 24 Ore - leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-04/americano-francoforte-063641.shtml?uuid=AarNOaIE 

Nessun commento:

Posta un commento