mercoledì 30 luglio 2014

Israele Ha Molte Ragioni, Ma Ora si Fermi

Anche solo per pochi giorni. Anche solo per "tattica".
Anche solo per "interesse" a non finire nell' abisso della condanna internazionale.

Anche solo per non alimentare la rabbia dei nemici e la stanchezza degli amici che potrebbero arrendersi prima o poi, e rassegnarsi al fatto che i governi di Israele si suicidano mostrandosi stupidi nella prosecuzione di scelte teoricamente giuste ma scellerate dal punto di vista operativo.

Israele si fermi. Permetta qualche giorno di respiro.
Se Hamas continuerà il lancio dei razzi, il mondo capirà l'eventuale ripresa dell'operazione dell'esercito.

Israele ha moltissime ragioni. Moltissime, avendo di fronte il terrorismo fondamentalista di Hamas e i suoi continui attacchi, con missili o con attentati eseguiti attraverso i tunnel che ora giustamente si tenta di distruggere.

Quindi Israele ha moltissime ragioni. Ma ora Israele si fermi.

Perché la sensazione che sta dando anche chi lo ama, non è né di sicurezza né di coraggio. Ma è quello di una scelta senza futuro. Senza futuro.

Israele si fermi!

Francesco Maria Mariotti

4 commenti:

  1. Concordo al 99%. C'è solo una cosa che non mi torna: se non erro Israele ha già proposto e praticato diverse tregue. Tutte rotte da Hamas. Certo, farne una in più male non fa, sono d'accordo. Ma per ora non mi pare ci siano state reazioni rilevanti contro Hamas che le ha rotte tutte. Neppure dai pacifisti più incalliti. Peccato davvero.

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    1. A me pare che almeno in un caso sia stato Israele a rifiutare la tregua, qualche giorno fa; mi pare di ricordarlo abbastanza bene, perché ne parlammo con un amico in macchina mentre andavamo a una inziativa proprio su quello. Però il punto non è vedere chi è stato l'ultimo a sbagliare, diciamo così; non ho dubbi che la maggior parte delle responsabilità sia di Hamas; ma il punto è che Israele sta facendo vedere un approccio che sembra essere "guerra per la guerra" senza una visione plitica; e questo è un favore ad Hamas, e per Israele un infilarsi in un vicolo cieco. Quindi Israele - per interesse proprio - deve sganciarsi da questa situazione.

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  2. Vorrei davvero trovare conforto nel fatto che il mondo sia in grado di capire "l'eventuale ripresa dell'operazione dell'esercito se Hamas continuerà il lancio di razzi" anche dopo che Israele accogliesse il suo appello a fermarsi e a permettere qualche giorno di respiro. Israele ha accettato e proposto tregue che sono già state sistematicamente rotte da Hamas, a cui non interessa NULLA dei civili palestinesi stremati, anzi: più vittime, più consenso mediatico. Sono 9 anni che Israele ha reso incondizionatamente e completamente ai palestinesi la striscia di Gaza, forzandone l'abbandono di migliaia di israeliani, delle loro case e delle loro aziende gioiello, prontamente distrutte dai palestinesi stessi. Da allora è iniziata una pioggia costante di razzi sulle cittadine e sui centri abitati al confine con la striscia, dimostrando al mondo che non bastava il disimpegno. Il mondo si è forse indignato? Ha forse alzato la voce con Hamas? Quando Israele decide di rispondere non ha altro interesse che la difesa dei suoi cittadini e del suo diritto a esistere in confini sicuri, Hamas non ha interesse al benessere della propria popolazione civile, ma vuole solo distruggere Israele. Secondo lei, a chi andrebbe fatta pressione per smettere??? Mi spiace, il mondo è costituzionalmente cieco e sordo comunque alle"ragioni di Israele", qualsiasi sia il governo in carica, qualsiasi scelta prenda, qualsiasi cosa avvenga. Aiuteremmo molto meglio la popolazione palestinese che desidera e merita la pace liberandola dal regime sanguinario di cui è vittima.

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    1. Sono d'accordo che il mondo è sbilanciato, in questa situazione. Lo so benissimo, e da anni con gli amici di Sinistra per Israele combattiamo per far cambiare percezione atteggiamento nel campo progressista. E qualche cambiamento però è avvenuto; il che vuole dire che forse il mondo non è così ottuso. Se lo pensassimo, allora dovremmo rinunciare completamente alla politica, e dire che Israele non deve ascoltare nessuno. Ma questo - anche se fosse vero (e non è vero, secondo me; non totalmente, almeno) - significherebbe la morte civile di Israele, condannato a rimanere totalmente solo. Invece è necessario che Israele scommetta sulla politica, che si basa anche sulla fiducia che un minimo le cose possano cambiare.

      Con Rabin - e forse anche con Sharon - la percezione di Israele nel mondo era diversa, e molti dei giovani che hanno conosciuto Rabin oggi non hanno posizioni schenatiche e grossolane, come le avevano (forse) le generazioni prcedenti,

      Sono d'accordo che andrebbe fatta pressione internazionale su Hamas. Ma è un fatto che se - anche per motivi legittimi - tu bombardi una scuola con bambini dentro, o ospedali, la notizia sarà quella scuola e quell'ospedale. E il sangue che non hai saputo evitare di fatto occulterò le tue buone ragioni. Questo sta succedendo ora.

      Puoi decidere che te ne freghi; ma finirai per essere solo, al di là di tutto, al di là delle tue buone ragioni teoriche. Israele - per meglio difendere le sue ottime ragioni - deve muoversi in maniera molto diversa.

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