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giovedì 8 agosto 2013

Marcinelle, Europa

Marcinelle: la tragedia richiama ad una riflessione ancora attuale sui temi della piena integrazione degli immigrati e della sicurezza nei luoghi di lavoro

"Desidero esprimere sentimenti di ideale vicinanza a quanti partecipano alle cerimonie in ricordo della orribile sorte dei minatori, italiani e non, che persero la vita al Bois du Cazier 57 anni fa". Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato in occasione del 57° anniversario della tragedia di Marcinelle.


"La commemorazione delle 262 vittime deve costituire - ha continuato il Capo dello Stato - potente richiamo ad una riflessione ancora attuale sui temi della piena integrazione degli immigrati così come su quelli della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il concreto accoglimento di queste istanze umane e civili e la piena affermazione di questi diritti fondamentali debbono essere perseguiti con la massima attenzione dalle istituzioni e da tutte le forze sociali".

"In questo giorno dedicato al ricordo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, rivolgo - ha concluso il Presidente Napolitano - il mio pensiero di solidarietà ai familiari delle vittime della tragedia di Marcinelle e di ogni altra nella quale sono periti nostri emigranti".




mercoledì 17 ottobre 2012

Energia, il crocevia dei problemi (M.Deaglio, laStampa)


Da quanto tempo gli italiani non sentivano parlare di un progetto economico di durata decennale? La nuova strategia energetica nazionale, delineata nel Consiglio dei ministri di ieri, rappresenta il primo tentativo serio di uscire dalla deprimente quotidianità di un’economia in difficoltà, di affrontare grandi argomenti di interesse nazionale nel lungo periodo invece di spendere tutte le energie a discutere affannosamente di quanto dovrà o potrà succedere nei prossimi mesi.   (...) 

Appare, del resto, naturale per l’economia italiana che i discorsi veramente concreti di lungo periodo ripartano di qui, dalla messa a punto di una strategia energetica decennale, L’Italia ha un’economia moderna grazie alla sua passata eccellenza elettrica; a fine Ottocento, la creazione di sofisticate reti idroelettriche nell’Italia Settentrionale e in altre parti del Paese, liberò risorse dedicate all’importazione del carbone e le rese disponibili per investimenti interni; e nel giro di una quindicina d’anni, l’Italia si trovò in prima fila in quasi tutti i settori industriali, dall’automobile, alla chimica, all’industria tessile. 

Ripartire dall’energia significa porsi a un crocevia al quale fanno capo sia le problematiche dell’ambiente e dell’inquinamento, con le emissioni di anidride carbonica, sia i bilanci famigliari e quelli delle imprese, con le bollette energetiche, sia infine equilibri internazionali di tipo non solo economico ma anche geopolitico. Se l’Italia economica ha un futuro, questo passa attraverso un programma (il governo ha prudentemente usato il termine «strategia» per evitare confusioni con le programmazioni del passato ma di programma finirà poi per trattarsi) di tipo energetico che metta fine all’insopportabile immobilismo degli ultimi anni, nei quali il veto di interessi incrociati ha bloccato quasi tutte le iniziative, tranne quelle di uno sviluppo disordinato dell’energia solare, prodotta dai privati, che ha incrinato i delicati equilibri del sistema impedendo un uso efficiente delle centrali a turbogas. (...)
 

mercoledì 8 agosto 2012

Marcinelle, Non Solo Memoria

Anche quest'anno il ricordo della tragedia di Marcinelle occupa poco spazio, nei nostri quotidiani, come nelle nostre giornate.
Come già scritto due anni fa, probabilmente concorrono a questa difficoltà di memoria vari elementi: il cadere estivo della ricorrenza, la non coincidenza con un particolare evento più "grande" (guerra, o simili).
Eppure, Marcinelle segna per certi aspetti un nodo della memoria che dovremmo riscoprire, perché in qualche modo legato fortemente all'identità europea, e al suo farsi prima comunità economica, e poi politica.
Quelle vittime ci dicono qualcosa anche dell'oggi.

E forse nell'oggi dovremmo riscoprire molte verità del lavoro e dei lavori, "verità" (sia detto con molte virgolette e molta prudenza) che non sono legate a "diritti" intesi come garanzie di legge, e neanche a "sicurezza" intesa come legislazione e formazione (tutte cose necessarie, si badi, e a cui giustamente ci si richiama in genere in questa giornata).

C'è da riscoprire il senso del lavoro come possibilità di costruire un futuro diverso, come attività etica, fatta con gli altri, e non contro gli altri.
Il lavoro come fonte di coesione sociale.

L'Europa deve ricostruire questo senso, per onorare al meglio le vittime di Marcinelle.

Francesco Maria Mariotti