Come già scritto due anni fa, probabilmente concorrono a questa difficoltà di memoria vari elementi: il cadere estivo della ricorrenza, la non coincidenza con un particolare evento più "grande" (guerra, o simili).
Eppure, Marcinelle segna per certi aspetti un nodo della memoria che dovremmo riscoprire, perché in qualche modo legato fortemente all'identità europea, e al suo farsi prima comunità economica, e poi politica.
Quelle vittime ci dicono qualcosa anche dell'oggi.
E forse nell'oggi dovremmo riscoprire molte verità del lavoro e dei lavori, "verità" (sia detto con molte virgolette e molta prudenza) che non sono legate a "diritti" intesi come garanzie di legge, e neanche a "sicurezza" intesa come legislazione e formazione (tutte cose necessarie, si badi, e a cui giustamente ci si richiama in genere in questa giornata).
C'è da riscoprire il senso del lavoro come possibilità di costruire un futuro diverso, come attività etica, fatta con gli altri, e non contro gli altri.
Il lavoro come fonte di coesione sociale.
L'Europa deve ricostruire questo senso, per onorare al meglio le vittime di Marcinelle.
Francesco Maria Mariotti
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