Non so se è il modo più giusto per ricordare quel "meraviglioso" e terribile sbarco, che oggi celebriamo.
Però i versi di Vittorio Sereni - scritti "da lontano" dall'evento ("lontano dalla Storia", potremmo azzardare) possono dirci qualcosa della difficoltà di ricordare - oggi che siamo abituati ad altro tipo di guerre, oggi che non le "vediamo" più, quasi - quei giovani combattenti che persero la vita per noi e a cui dobbiamo così tanto.
Possono dirci anche qualcosa della nostra difficoltà a essere protagonisti nella storia, oggi, come Europa.
Francesco Maria Mariotti
***
Non sa più nulla, è alto sulle ali
il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna.
Per questo qualcuno stanotte
mi toccava la spalla mormorando
di pregar per l’Europa
mentre la Nuova Armada
si presentava alle coste di Francia.
Ho risposto nel sonno: “È il vento,
il vento che fa musiche bizzarre.
Ma se tu fossi davvero
il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna
prega tu se lo puoi, io sono morto
alla guerra e alla pace.
Questa è la musica ora:
delle tende che sbattono sui pali.
Non è musica d’angeli, è la mia
sola musica e mi basta”.
***
(Vd. anche un breve commento e una breve biografia dell'autore qui
Alcuni siti per ricordare il D-Day:
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