venerdì 5 aprile 2019

Libia Fuori Controllo? L'Ora Di Haftar?

"La Libia di nuovo ostaggio della guerra. Nel giorno in cui il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, mette piede a Tripoli per la sua prima storica visita nel Paese, Khalifa Haftar dichiara guerra alla capitale. Così il presidente Fayez al Sarraj è costretto a dichiarare l’emergenza nazionale e mettere in allerta i caccia pronti al decollo, mentre le unità anti-terrorismo di Misurata si preparano a stroncare l’avanzata delle unità dell’Esercito nazionale libico comandato dal generale. «Eccoci, Tripoli. Eccoci, Tripoli. Eroi, l’ora é suonata, é venuto il momento» del «nostro appuntamento con la conquista», tuona l’uomo forte della Cirenaica in un messaggio in cui annuncia l’avvio dell’«Operazione per la liberazione di Tripoli». Nell’audio, postato sulla pagina Facebook dell’Ufficio stampa del Comando generale delle Forze armate libiche, il generale dice anche: «Colui che depone le armi é salvo. Colui che resta a casa é sicuro. Colui che sventola bandiera bianca é in sicurezza». (...) La vicenda ha messo in allarme titta la comunità internazionale: Guterres, ha esortato le fazioni libiche ad evitare una escalation per consentire lo svolgimento della conferenza nazionale prevista fra dieci giorni a Ghadames. «Non ci può essere una conferenza nazionale in queste circostanze», ha detto il segretario generale nella punto stampa che era stato programmato proprio da Tripoli nel corso del suo viaggio nel Paese maghrebino. Viaggio che avrebbe dovuto proprio rilanciare gli sforzi del suo inviato, Ghassan Salame, a sostegno dellla «roadmap» per la stabilizzazione della Libia il cui passaggio chiave sarebbe stata la conferenza nazionale prevista a Ghadames dal 14 al 16 aprile. (...)"


"I governi di Francia, Italia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti hanno rilasciato un comunicato congiunto in cui si dicono profondamente preoccupati per i combattimenti vicino a Garian, in Libia, e sollecitano tutte le parti ad allentare immediatamente le tensioni, che ostacolano le prospettive di mediazione politica delle Nazioni Unite. “In questo momento delicato di transizione in Libia – afferma la nota – le posizioni militari e le minacce di un’azione unilaterale rischiano di spingere la Libia verso il caos. Crediamo fermamente che non esista una soluzione militare al conflitto in Libia. I nostri governi si oppongono a qualsiasi azione militare in Libia e ritengono responsabile qualsiasi fazione libica che faccia scaturire ulteriori conflitti civili”. I governi hanno rinnovato il loro supporto all’Inviato Speciale delle Nazioni Unite, Ghassan Salame, (...)".

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