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venerdì 7 dicembre 2012

L'Italia Torna Instabile: Intervenga Draghi

Forse qualcuno credeva che "il ritorno della politica" sarebbe stato tutto all'insegna del "voto popolare e festoso" delle primarie o dinamiche simili. 

In realtà la giornata di ieri rappresenta un segnale amaro, ma certo non inaspettato: la politica ha bisogno di semplificazioni e di strappi, soprattutto in periodo elettorale.

Se anche è possibile che le elezioni vengano vinte da una forza politica responsabile, lo scenario complessivo si preannuncia instabile, con il rischio che prevalga in molte forze una retorica antieuropeista.

Per questo ritorna purtroppo attuale quanto già scritto in agosto e in ottobre: contro il rischio di vanificare in poche settimane i sacrifici che in questo anno gli italiani hanno fatto, è necessario che il governo Monti si assuma la responsabilità di concordare con la BCE un piano di aiuti che serva a tenere sotto controllo lo spread anche nel periodo elettorale, e garantisca cittadini e investitori su quanto succederà dopo il voto, quale che sia il risultato.

Le forze politiche devono trovare un percorso definito e non discutibile dopo il voto, pur con la necessaria libertà di manovra su alcuni punti.
Non è limitazione della sovranità: è garantirci un futuro di fronte a una quasi certa instabilità.


Francesco Maria Mariotti


venerdì 3 agosto 2012

La battaglia della BCE e dell'Europa è solo all'inizio


La lettura odierna - un po' più "distaccata" - della conferenza stampa di Mario Draghi conferma quanto si diceva ieri: la volontà politica del Presidente della BCE rimane forte e netta, e la guerra allo spread è ormai dichiarata.
Certo, rispetto al "tutto e subito" che richiederebbero i mercati e la politica permane una distanza rilevante che va colmata: altrimenti le ipotesi fatte da Monti di governo antieuropeo non sarebbero valide solo per l'Italia.
Il cammino è ancora lungo, lo Zar non ha voluto portare lo strappo oltre misura, anche perché probabilmente le controindicazioni (politiche e legali, e forse anche economiche) sarebbero state pesanti, al di là dei benefici più o meno immediati.
Ora sta all'Europa tutta riprendere il cammino che sembrava interrotto, e dimostrare al mondo che non verrà messa in discussione uno dei più bei sogni della storia della politica internazionale.
Se riprenderemo la tensione di questa sfida, allora sì sarà vera svolta, e si vedrà luce, in fondo al bruttissimo tunnel che stiamo vivendo, e che rischia di portare a comettere errori gravi, dettati dalla paura.

Francesco Maria Mariotti

martedì 10 luglio 2012

Monti, l'Euro, l'Italia

SALVARE L'EURO -C'è la «volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo» ha sottolineato Monti. Che ha spiegato di essere «convinto dell'importanza delle proposte delineate nel "rapporto dei quattro"». Ovvero nella relazione di Draghi, Barroso, Van Rompuy e Juncker. «Lo spread non è una torta amara che si possa ripartire a fette e che possa essere attribuita a una dichiarazione, a un'incertezza, a un ritardo nell'adottare una misura».