giovedì 8 marzo 2012

L'8 Marzo delle Donne Soldato


«L’8 marzo? Un giorno come tutti gli altri». Il capitano dell'Aeronautica Chiara Aldi si stupisce anche della domanda. Per i militari italiani impegnati in Afghanistan un giorno vale l’altro. E poco importa se sotto la divisa c'è un uomo o una donna. Ad Herat sono circa 150, in gran parte con incarichi operativi come i loro colleghi maschi. Comandano plotoni, pilotano elicotteri da combattimento, sono fucilieri oppure genieri impegnati nella delicata opera di sminamento degli esplosivi, ma anche medici, infermiere, psicologhe. E tra le donne soldato si scelgono anche le componenti del FET (Female Engagement Team) col compito di relazionarsi con le donne afghane al fine di migliorarne la loro condizione.
MOGLI E MAMME - Stando al loro racconto si può essere donne impegnate su un fronte ad alto rischio senza rinunciare a nulla, dell’essere allo stesso tempo soldato e donna. «Siamo militari – spiegano- ma restiamo pur sempre delle donne. Alla fine non c’è alcuna differenza con i colleghi uomini». E il capitano Aldi è riuscita a conciliare il suo lavoro anche col ruolo di moglie e mamma. E' sposata e ha una bambina di tre anni che quando è in missione all’estero riesce a vedere solo la sera grazie a Skype. Difficile? «Il problema del distacco lo subiscono le mamme come i papà. Noi italiani non siamo molto abituati a un genitore che lascia per lunghi periodi i figli, ma in altri paesi questo avviene regolarmente da anni. Non c’è alcuna differenza: l’attaccamento ad una figlio non dipende né dal sesso né dalla distanza». (...) Donne Soldato - 8 marzo, un giorno come altri 

(...) Da quando, dodici anni fa, le prime donne entrarono a far parte delle Forze Armate, di strada ne è stata fatta tanta. A confermarlo è proprio il loro impiego  in tutti gli ambiti che vedono impegnati i colleghi uomini, sia nelle missioni internazionali sia in Patria. Attualmente il personale femminile di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri, tra Ufficiali, Sottufficiali e Volontarie, supera quota 11.770 unità (quasi il 4% del totale dell’organico). La presenza più corposa si registra nell’Esercito, dove le donne rappresentano il 7% della consistenza della Forza Armata. Una percentuale che si attesta al 4,3% nella Marina, al 2% nell’Aeronautica e all’1,3% nell’Arma dei Carabinieri. Numeri a parte, tanto è cambiato da quando, nel  2000, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adottò la Risoluzione 1325 su 'Donne, Pace e Sicurezza' che, per la prima volta, riconosceva la specificità del ruolo e dell'esperienza delle donne in materia di prevenzione e risoluzione dei conflitti. In sintesi, la conferma che le donne militari rappresentano un valore aggiunto per la Difesa (...)

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