Dopo la quasi guerra civile, dopo gli echi di Guerra fredda, ora è arrivata la prospettiva di un default su una parte del debito pubblico. In pratica, un quadro che potrebbe portare l’Ucraina a essere dipendente dagli aiuti internazionali. O meglio, ancora più dipendente di quanto non sia oggi. L’eventuale ristrutturazione del debito ucraino vuol dire insolvenza. E insolvenza si traduce in mancato accesso ai mercati obbligazionari per un imprecisato numero di anni. I negoziati tra il governo guidato dal primo ministro Arseniy Yatsenyuk e il Fondo monetario internazionale (Fmi) si prospettano lunghi e perigliosi. Ecco quindi perché, come aveva già avvisato Standard & Poor’s, è facile che il Paese si dichiari insolvente su una parte del debito esistente. Uno scenario, quello del default, già presentatosi nel settembre 1998 e gennaio 2000.(...)
"Una simile pace dovrebbe permettere a tutti gli uomini di navigare senza impedimenti oceani e mari." (Carta Atlantica, 14 agosto 1941)
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