La protesta dei tir che blocca l'Italia sembra confermare paradossalmente che il governo Monti si sta muovendo nella direzione giusta.
Un paese abituato a gestire diversamente i conflitti si vede sfidato a fare i conti con i propri limiti da un governo consapevole e deciso.
Non sarà facile, per nessuno di noi. Ed è assolutamente comprensibile che si muovano resistenze profonde, paure inevitabili; non tutte queste proteste sono da giudicarsi come odiose difese corporative, e guai a sottovalutare i costi del cambiamento: le decisioni del governo toccano - pesantemente - la vita di donne e uomini, che meritano ascolto, se pongono le loro ragioni con civiltà.
Il Paese tutto merita però fermezza e rigore, perché la scommessa sul futuro venga vinta.
E questa scommessa - che si sia d'accordo o meno con le singole misure dell'esecutivo - chiamiamola con il suo nome: Politica.
Francesco Maria Mariotti
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