venerdì 9 maggio 2014

Nella Woodstock del jihad c'è pure chi rimpiange un re (da ilFoglio)

"Il ritorno della famiglia reale dei Senussi è la soluzione per garantire che la sicurezza e la stabilità siano restaurate in Libia". Lo ha detto il ministro degli Esteri libico Mohammed Abdelaziz a conclusione del summit dei capi della diplomazia della Lega Araba riuniti in Kuwait lo scorso marzo. Sebbene l'idea di un ritorno alla monarchia non sia una novità assoluta dopo il rovesciamento del regime di Muammar Gheddafi, è stata la prima volta che un membro del governo abbia sollevato l'ipotesi; dal 2012 il “Movimento per il ritorno della monarchia dei Senussi” in Libia ha raccolto sempre più consensi: è un gruppo composto da nostalgici, perlopiù stanziati all’estero, che ha aperto anche una pagina Facebook con oltre 11 mila apprezzamenti. “Abdelaziz ha dato voce finalmente a un sentimento largamente condiviso da molti libici”, hanno fatto sapere alcuni membri del movimento. La nostalgia dei Senussi, che rimasero al potere dall’indipendenza del 1951 fino al colpo di stato di Gheddafi nel 1969, nasconde l'incapacità dei tanti governi che si sono insediati dal 2011 ad oggi. Ora la Libia è un “melting pot” di milizie che rifiutano di riconoscere le autorità di Tripoli e di confluire in un esercito nazionale. Ognuna di esse è il braccio armato di una vasta costellazione di gruppi tribali, un tempo tenuti insieme solo dalle teorie nazionaliste ed egualitariste di Gheddafi. Non solo.(...)
 

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