"(...) Secondo un sondaggio diffuso dalla Reuters oltre il 60 per cento dei cittadini europei non è al corrente di cosa sta succedendo esattamente in vista delle elezioni europee, ed in particolare non ha ben idea di cosa sia questa sfida fra il socialista Schulz e il popolare Juncker per la presidenza della Commissione europea.
In senso assoluto, non è affatto una buona cosa. A ben vedere, però, ha almeno un vantaggio. Ed è che una metà abbondante dei cittadini non sarà delusa nel caso probabile in cui i due candidati ufficiali non arrivino a destinazione.
Possibile? Certo. Anzi, a Bruxelles non si trova un’anima disposta a scommettere sul fatto che il Martin il Tedesco o Jean-Claude il Lussemburghese prenderanno il posto di Barroso.
Ci sono molti motivi. Ma uno è potenzialmente dirimente. E conclusivo.
Posto che i conservatori inglesi non vogliono Juncker (non fanno parte del Ppe dunque, dicono, i britannici non lo hanno votato) e i laburisti non accettano Schulz (gli hanno impedito di far campagna sull’isola), è possibile ritenere che i leader Ue decidano a maggioranza qualificata (come i Trattati consentono loro) il nome del nuovo presidente della Commissione sfidando Londra e mettendola in un angolo nella simbolica Ypres e nel centenario della prima guerra mondiale? (...)"
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