La domanda non è solo: perché è così difficile affrontare la storia degli anni del terrorismo, bensì che cosa implica proporsi di scriverla.
Preliminarmente occorre liberarsi dal fascino del ricorso agli arcana imperii, un richiamo che non è solo sullo specifico tema, ma che domanda allo storico o all’analista del passato di svolgere una funzione didattica, pedagogica anche per il dopo. Ovvero di lavorare per rimuovere le cause che periodicamente fanno tornare in auge la dimensione complottista della spiegazione storica, un dato in cui ancora oggi noi siamo profondamente immersi e che è anche l’effetto non solo della profondità dei luoghi comuni, ma anche del modo in cui si è discusso di storia, anche a sinistra, negli ultimi trenta anni, spesso affrontando la spiegazione della storia come narrazione “controstorica”, “indiziaria”, “ipotetica”.
Una procedura che spesso ha prodotto o confermato un canone complottista della spiegazione storica. All’origine di quella difficoltà stanno questioni di carattere generale. Ne elenco alcune.
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