giovedì 13 dicembre 2012

Memorandum Monti (ilFoglio)


(...) Monti ha deciso di presentare in Parlamento un Memorandum in cui mettere nero su bianco i punti essenziali che dovranno essere considerati – e fatti propri – da chiunque nel 2013 arriverà a guidare il futuro governo italiano. Il Memorandum a cui sta lavorando Monti è stato pensato (non a caso) per contenere gli stessi punti che l’Italia dovrebbe sottoscrivere il giorno in cui dovesse chiedere l’intervento del Fondo salva-stati e il documento sarà articolato intorno a tre grandi direttrici: non si torna indietro rispetto alle scelte compiute in materia di pensioni e di flessibilizzazione del mercato del lavoro; le risorse che risulteranno disponibili dovranno essere destinate prioritariamente a ridurre il carico fiscale su lavoro e impresa; infine non si dovranno mettere in discussione tasse fondamentali per le casse dello stato come l’Imu. (...)
. E alla fine – come racconta al Foglio chi ha avuto modo di parlare con il presidente del Consiglio nelle ultime ore – il profilo che sceglierà Monti nelle prossime settimane non sarà quello del candidato che scende direttamente in campo; ma sarà più simile a quello di una grande diga eretta contro il populismo delle forze anti europeiste italiane (come da consiglio di Giorgio Napolitano). E in questo senso l’obiettivo di Monti nel corso della campagna sarà quello di trasformare le elezioni non in un giudizio popolare su Pier Luigi Bersani o su Silvio Berlusconi ma più semplicemente in un grande referendum sull’Europa e più in generale sull’euro.(...)
“Non so se Monti ha intenzione davvero di portare in Aula questo Memorandum – dice al Foglio il senatore del Pd Pietro Ichino – ma se davvero dovesse prendere questa strada credo che sarebbe una soluzione ideale. Tutti i politici sarebbero costretti a mettere i piedi per terra. Avranno addosso i fari puntati del mondo intero. E a quel punto Monti diventa non l’esponente di questa o quella forza politica ma diventa il garante di quella carta di intenti. Molti parlamentari del Pdl sarebbero in grave difficoltà a non rispondere positivamente alla sollecitazione di Monti. E anche per Bersani questa iniziativa sarebbe importante: sarebbe l’occasione per riconfermare con la necessaria chiarezza davanti a tutti i nostri interlocutori stranieri, europei e non, il commitment del centrosinistra sul terreno della strategia europea dell’Italia”.

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