lunedì 16 luglio 2012

I rumori dei passi di un regime che se ne va (Corriere.it)


«I RUMORI DEI PASSI DI UN REGIME CHE SE NE VA» - E sulla crisi siriana è intervenuto il premier turco: «Presto o tardi questo tiranno sanguinario se ne andrà e il popolo siriano gli chiederà conto delle stragi che ha commesso». Lo ha detto Recep Tayyip Erdogan, definendo le ultime vicende in Siria come «il rumore dei passi di un regime che se ne va». «Non ci sono più parole per descrivere quello che accade in Siria - ha detto Erdogan durante un congresso provinciale di partito a Kocaeli - Questi massacri crudeli e tentativi di genocidio, questa brutalità disumana non sono altro che il rumore dei passi di un regime che se ne va». «Abbiamo visto la stessa situazione con il regime di Saddam in Iraq, con quello di Gheddafi in Libia e con quello di Mubarak in Egitto - ha proseguito - Chi punta le armi contro il suo popolo per la sua personale ambizione e per mantenere il suo porto si sta solo preparando alla sua fine». «Per decenni il regime siriano autocratico non ha sparato un solo colpo per difendere la terra sotto occupazione - ha detto riferendosi alle alture del Golan, occupate da Israele - Questo regime dittatoriale non ha avuto il coraggio di sparare una sola pallottola ai veicoli militari armati nel suo territorio, nel suo spazio aereo o nelle sue acque. Ha solo potuto attaccare un aereo non armato nelle acque internazionali». Un riferimento all'aereo turco abbattuto dalla Siria il 22 giugno. Erdogan ha quindi paragonato le recenti stragi, tra cui quella di Tremseh, nella provincia di Hama, a quella che il padre e predecessore di Assad, Hafez al-Assad, ha compiuto nel 1982 sempre a Hama. «Sfortunatamente allora il mondo non alzò la voce contro quello che accade - ha proseguito - Ma oggi non c'è più una Turchia debole e muta che volta le spalle ai fratelli e vicini della regione». L'articolo integrale del Corriere

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