Insomma, pare avvicinarsi il momento in cui l'Europa farà il salto di qualità che attendiamo da tempo? Mettendo in ordine gli eventi - la dichiarazione di Draghi e l'ok di oggi della Germania all'acquisto di bond da parte della BCE - sembrerebbe così; ma dobbiamo naturalmente attendere il 2 agosto per capire come la BCE opererà nei fatti; i segnali sembrano indicare un percorso deciso, e si spera che le deliberazioni siano all'altezza delle aspettative.
D'altro canto è difficile che Draghi si sia "lasciato andare" a dichiarazioni così impegnative come quelle dei giorni scorsi (qui il testo integrale); il Presidente della BCE è persona troppo avveduta per non capire che - anche delimitando formalmente la cosa "all'interno del nostro mandato" - ciò che il mondo avrebbe udito con maggiore forza era la frase "la BCE è pronta a tutto".
Insomma, lo Zar ha forse deciso di far crescere la BCE, chiamando tutta l'Europa ad accompagnare questo itinerario. "Sostegno in cambio di istituzioni europee più forti", questo il senso dell'azione di Draghi.
Se così fosse, potrebbe essere l'inizio di una grande avventura.
Vedremo. In ogni caso, un passo avanti è stato fatto.
Francesco Maria Mariotti
«Il governo tedesco ha piena fiducia nell'indipendenza della Bce. La Banca centrale sta facendo il suo dovere». Lo ha detto in conferenza stampa Georg Streiter, portavoce di Angela Merkel, alimentando così le aspettative secondo cui l'Eurotower sarebbe prossima ad acquistare bond governativi.
Il Sole 24 Ore - leggi su Via libera di Berlino all'acquisto di bond (ilSole24Ore)
Lo studioso nota a questo punto la vera “rupture” praticata da Draghi: “La Bce di Jean-Claude Trichet, così come la Germania di Merkel, fino al 2011 avevano sempre posto misure di austerity fiscale come unica condizione per intervenire in soccorso degli stati in difficoltà. Draghi ha cambiato strategia”. Ora lo scambio è “più istituzioni europee e maggiore integrazione comunitaria in cambio di aiuti”. Lo schema si è già ripetuto “tre volte”: “A novembre Draghi propone il Fiscal compact in cambio di una prima ondata di liquidità, e dopo sei settimane gli stati si accordano sul Fiscal compact. A giugno la Bce fa capire che continuerà a sostenere le banche solo se a Francoforte sarà demandata la supervisione sugli istituti di credito. Detto fatto: gli stati nazionali, Germania inclusa, al Consiglio di giugno hanno messo in cantiere anche questa riforma. Ora Draghi, per imbracciare il bazooka e intervenire sul mercato dei debiti, ha chiesto sostegno politico esplicito. Merkel, che finora si era opposta a questa precisa scelta, sta preparando il terreno politico in Germania”. E così si spiegano le schermaglie di ieri con i potentissimi falchi della Buba.
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