Il pick-up Toyota si è avvicinato al check point di Aguiria, un villaggio sulla strada fra Bengasi e Tobruk, a una cinquantina di chilometri dal capoluogo della Cirenaica. Ha accostato, tranquillo. Poi il guidatore, «giovanissimo», ha azionato il detonatore. Una tremenda esplosione che ha falciato tutti gli uomini della sicurezza. Almeno tredici i morti, una decina i feriti.
È il più grave attacco a Bengasi dall’assalto dell’11 settembre 2012 al consolato americano, che costò la vista all’ambasciatore Chris Stevens. E gli autori sono gli stessi. Gli uomini di Ansar al Sharia, la versione di Al Qaeda nella Libia orientale, cresciuti a una delle scuole più influenzi dell’estremismo islamico, quella della vicina città di Derna. Il villaggio di Aguiria è una delle loro roccaforti. (...)
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