domenica 22 dicembre 2013

Lo scandalo per la corruzione in Turchia (da ilPost.it)

(...) Da una settimana lo scandalo è sulle prime pagine di tutti i principali giornali e siti turchi. Diversi commentatori, anche distanti dal governo, sembrano in qualche modo dare ragione alla teoria del complotto espressa da Erdoğan, scrive BBC. Gli arresti e i successivi licenziamenti sono i segnali di uno scontro interno alla politica turca e più precisamente a due ali dell’AKP al governo. I due attori principali di questo scontro sarebbero Erdoğan e i settori del partito più vicini a Fethullah Gülen, un religioso musulmano che vive negli Stati Uniti.

Gülen, 72 anni, ha creato una grande rete di scuole private in tutto il Medio Oriente, possiede giornali e altre imprese e ha fondato un movimento, Hizmet (“servizio”), di cui si dice facciano parte numerosi esponenti della magistratura, delle forze dell’ordine turche e persino diversi membri dell’AKP, il partito del primo ministro Erdoğan. In questi giorni Gülen ha pubblicato sul suo sito Internet un video in cui critica duramente il governo per la rimozione degli ufficiali di polizia che hanno portato avanti le indagini di questi giorni. Gülen ha negato qualsiasi coinvolgimento diretto con le operazioni di polizia.

In questi giorni Erdogan non ha mai nominato esplicitamente Gülen, ma ha dichiarato che gli arresti di questi giorni sono opera di una “banda criminale” e di un “complotto organizzato all’estero” che ha l’obbiettivo di creare “uno stato nello stato”, tutte espressioni che, secondo i commentatori, stanno a indicare Gülen e il suo movimento Hizmet come responsabili delle inchieste e degli arresti di questa settimana.
L’AKP è una coalizione di diversi partiti di ispirazione conservatrice, religiosa e nazionalista, tenuti insieme dal carisma di Erdoğan, ritenuto il politico turco più popolare degli ultimi decenni. (...)

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