Sempre sulla nuova Presidente RAI, mi sono stati segnalati altri interventi, che rendono maggiormente giustizia del ruolo di Anna Maria Tarantola nel campo della vigilanza bancaria. Approfitto della segnalazione - di cui ringrazio - molto volentieri. Di seguito tre interventi sui problemi della regolamentazione finanziaria, del risk management, e della governance bancaria.
Francesco Maria Mariotti
La Banca d’Italia continuerà a promuovere nelle sedi competenti l’affermarsi in Europa di un modello di supervisione rigoroso e prudente, che – facendo leva
sull’esperienza dei Paesi che hanno saputo affrontare meglio di altri la crisi – ponga le basi per un sistema di controlli che sia davvero adeguato, per qualità e intensità dell’azione, alle sempre più complesse sfide poste dai cambiamenti in atto.
Le banche dovranno essere in grado di operare in un contesto di maggiore complessità normativa e operativa. Più capitale e di migliore qualità, minore grado di leva, più equilibrata struttura per scadenze del bilancio bancario sono i pilastri su cui poggerà la nuova regolamentazione. Ciò potrà richiedere alle banche di ripensare i propri modelli operativi, che dovranno essere più prudenti e robusti. Nel medio-lungo periodo, la redditività potrà beneficiare del contenimento dei costi di finanziamento e dei minori rischi associati a modelli di business meno aggressivi. Le banche dovranno rafforzare la capacità di gestire adeguatamente i rischi in una visione unitaria, primo fattore di successo degli intermediari. L’esperienza ha mostrato che gli operatori che hanno saputo gestire in modo tempestivo e unitario i rischi sono riusciti a meglio fronteggiare le difficoltà e a contenere l’impatto della crisi.
L’economia confida nella capacità delle istituzioni finanziarie di operare come specialisti nella misurazione e nella gestione dei rischi; è un ruolo essenziale; quando non viene correttamente svolto, si possono innescare pericolose crisi di fiducia che paralizzano l’intero sistema economico.
L’instabilità finanziaria di questi anni ne è l’ultima conferma.
Per tale motivo, il risk management rappresenta sempre più una funzione strategica per gli intermediari finanziari; se ben strutturata, consente di conoscere, controllare e mitigare efficacemente i rischi aziendali. Lo stesso impianto di vigilanza fonda buona parte della propria efficacia sulla capacità degli intermediari di valutare e gestire correttamente i rischi; gli orientamenti emersi dopo la crisi, non ultimo l’Accordo di Basilea 3, confermano tale impostazione.
La crisi finanziaria, da un lato, ha posto in luce come debolezze nella gestione del rischio possano comportare danni rilevanti e non sempre sanabili, tali
da mettere in pericolo la solvibilità stessa degli intermediari; dall’altro, ha mostrato che c’è ancora molto da imparare, da fare per migliorare i presìdi di risk management.
Le banche italiane hanno conseguito negli ultimi anni significativi progressi in tale campo. Ma l’elevata incertezza dei mercati e l’evoluzione del quadro
regolamentare richiedono ulteriori affinamenti. Auspichiamo quindi che questo percorso continui e si consolidi.
Il controllo è un processo in continua evoluzione, deve accompagnare la crescita della banca, tenere il passo con l’innovazione finanziaria e i cambiamenti del modello di business. L’ingresso in operatività nuove o più complesse deve avvenire contestualmente ad una parallela evoluzione nel sistema di controllo interno. Strumenti ed assetti che funzionano perfettamente per i prodotti tradizionali spesso risultano non idonei a gestire i rischi connessi a prodotti più sofisticati e complessi Il processo di adattamento richiederà l’impiego di risorse organizzative, patrimoniali e professionali adeguate. E’ necessario che tale processo sia affrontato nella consapevolezza che esso si tradurrà a breve in una maggiore efficienza nell’operatività, contribuendo ad assicurare nel futuro la stabilità patrimoniale della singola banca e, più in generale, la fiducia del mercato nell’affidabilità del sistema bancario.
Nessun commento:
Posta un commento