martedì 26 giugno 2012

Euro, i piccoli passi non bastano più (dal Sole24Ore)

(...) In cambio di una maggiore solidarietà con i partner, la Germania chiede più disciplina. In soldoni significa trasferimento a livello europeo delle sovranità nazionali di bilancio, cioè controllo sulle leve della spesa pubblica altrui. Sarebbe una decisione di portata storica, pari a quella che vent'anni fa portò la Germania di Helmut Kohl a rinunciare alla sovranità esclusiva sul marco tedesco. 
Riuscirà questa Europa che, durante la lunga crisi dell'euro si è in sordina rinazionalizzata nell'economia e soprattutto nelle pulsioni mentali, a compiere il grande passo? Le scommesse sono aperte. A parole, la Francia di Hollande per ora non sbatte la porta come avrebbero fatto tutti i suoi predecessori. Ma la strada è lunga e piena di ostacoli. 
Senza un progetto europeo ambizioso, ha avvertito il presidente della Bce, Mario Draghi, l'euro è a rischio. Christine Lagarde, il direttore generale del Fmi, suona lo stesso allarme. L'Europa ci proverà a Bruxelles a diventare adulta, ma ha bisogno di tempo. Purtroppo non è detto che i mercati siano disposti a concederglielo.

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