giovedì 21 giugno 2012

Finanza e democrazia, l'emergenza che non è finita

[Rassegna stampa]
Se fenomeni di questo tipo possono far cadere gli Stati, nasce un problema di democrazia. Da secoli è noto che diffondendo il panico con voci o speculazioni si può abbattere anche una banca che ha impiegato i soldi in modo prudente. Centocinquant’anni fa in Inghilterra, per opera del commentatore economico Walter Bagehot, si diffuse l’idea che proprio nell’interesse di una sana economia di mercato un intervento pubblico (della banca centrale) doveva impedire esiti di questo genere. Oggi occorre trovare strumenti innovativi perché la finanza non possa abbattere gli Stati. A questo mira la proposta italiana di cui ora in Europa si discute - impegno ad acquisti illimitati se i tassi superano una certa soglia - nata nella Banca d’Italia (Ignazio Visco vi aveva alluso il 31 maggio). Richiederà garanzie severe che giustifichino la fiducia reciproca degli Stati. Non deve accadere come nell’agosto 2011, quando i primi acquisti di titoli italiani da parte della Bce rilassarono l’impegno del precedente governo. L’operazione costerà poco, anzi potrebbe perfino risultare in guadagno, se si riuscirà a convincere i mercati di essere pronti a spendere molto. E avrà senso solo se l’area euro intraprenderà nel contempo il doppio processo che ormai è impossibile rinviare, a breve termine per unificare i sistemi bancari, in tempi più lunghi per l’unione politica. - Stefano Lepri Finanza e democrazia 
In questo senso Bonino crede molto nel ruolo che può svolgere Mario Monti. «Ha la credibilità per fare da mediatore e portare a casa un risultato importante per l'Europa e per l'Italia. Deve però essere sostenuto con convinzione dalla politica italiana, altrimenti sarà più debole». di Fabrizio Forquet - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/m4ebp
L'Italia non è la Grecia e, se effettivamente inizia il piano di privatizzazioni di recente annunciato dal governo Monti, l'Italia ce la può fare da sola. Ma se il governo non ritiene questo traguardo raggiungibile, meglio usare i fondi dell'Efsf per dei prestiti diretti al governo italiano, che riducano il costo del nostro debito, invece che per permettere ai creditori esteri di ridurre la loro esposizione. di Luigi Zingales - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/ImI6
Un'altra ondata di Ltro non è più proponibile e non è giusto chiedere alla Bce di togliere le castagne dal fuoco ai politici europei bloccati dalle gelosie nazionali. Dunque, l'Europa deve prendere una decisione finalmente coerente con la gravità della situazione e capace di rovesciare le aspettative negative sul vecchio continente. di Marco Onado - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/5OG68 

Il professore va al G20 con i compiti a casa fatti, ma non bastano e chiede un aiuto a sostegno dei nostri tassi. Incassando qualche apertura e il rifiuto di Bruxelles. Dovuto soprattutto alla sfiducia su cosa ci sarà dopo di lui, come rivela il nostro spread. L'unica è iniziare a pensare a paletti che costringano anche il successore a muoversi in modo credbile per i mercati. Potrebbe essere questo lo scambio da fare per un intervento della Ue. Jacopo Barigazzi - Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/default-italia-monti#ixzz1yPRjC9fr

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