mercoledì 16 ottobre 2013

Contro Il Negazionismo, No Al Reato Di Negazionismo

No, il reato di negazionismo non serve. Non serve alla memoria, e rischia di far apparire verità storiche come "verità di Stato", da non discutere. Verità "eccessivamente tutelate", in un certo senso, tolte al dibattito fra storici e cittadini per essere poste in uno "spazio sacro", che non può esistere - in realtà - in una società che si vorrebbe laica (e che forse lo è sempre meno, ma per strade molto "imprevedibili"). Verità che quindi appariranno - anche (e forse soprattutto) ai giovani - più fragili, non più forti. 

Come si può essere credibili difensori della libertà, se si costruiscono "tabù storici" attraverso la legge?

Inoltre, il reato di negazionismo, per quanto comprensibile qui e ora, può essere un pericoloso "precedente" a cui in futuro potrebbero appellarsi gruppi di pressione che volessero tutelare le loro "verità storiche" attraverso lo strumento della legge. Il rischio di una storia "lottizzata" è forte (e forse lo vediamo già con le diverse ricorrenze della memoria che abbiamo istituito nel nostro paese).

Combattere il negazionismo della Shoah è un dovere democratico. Ma la battaglia deve essere giocata nel campo delle opinioni e del dibattito storico, con le armi proprie del libero confronto democratico. 

Francesco Maria Mariotti

2 commenti:

  1. Concordo. O il fatto storico (genocidio degli ebrei, degli armeni ecc.) è "certo" al 100%, e allora la penalizzazione è inutile, perchè la verità si difende meglio da sè: che senso avrebbe processare chi nega l'astronomia tolemaica? O il fatto storico è incerto (nei dettagli, nelle intepretazioni ecc.), e allora la penalizzazione è dannosa, perchè impedisce la ricerca storica e il confronto.

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    1. Buongiorno Gengiss, chiunque tu sia... Va detto per completezza che il discorso sul negazionismo è reso complesso dal fatto che la negazione del genocidio è fortemente correlata alla diffusione di idee razziste e simili. In realtà il negazionismo, in questo senso, non può essere visto come una "opinione strica" come tutte le altre. Quindi, in questo senso, potrebbe essere "comprensibile" rendere penalmente perseguibile quella opinione, perché in qualche misura può essere considerata oggettivamente violenta. Il problema è che - a distanza di tempo - tale "criminalizzazione" potrebbe essere utilizzata come precedente anche in altre situazioni. E in ogni caso il rischio è che si comprometta il libero dibattito.
      (non sono sicuro di aver capito il riferimento all'astronomia tolemaica, ma fa niente)

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