domenica 13 ottobre 2013

Dubbi Sull'Amnistia

Segnalo di seguito l'intervento dell'Avv.Luciano Belli Paci di Milano a proposito dell'ipotesi di amnistia che sta suscitando molti dubbi (anche se tale proposta non esaurisce il messaggio di Napolitano sulla giustizia). Anni fa ho fatto attività di volontariato in carcere, per cui ne conosco abbastanza bene gli orrori, e non c'è dubbio che l'emergenza esiste. Ma le risposte devono essere strutturali, non episodiche. Il problema per me non è "educativo"; il problema è che se non si mettono in atto operazioni più profonde (a partire dal non mettere in galera chi è ancora in attesa di giudizio, per esempio) un'amnistia non serve; e rischia di far crescere la paura e il senso di insicurezza dei cittadini.

FMM


Il problema delle condizioni disumane nelle quali vivono gli ospiti delle carceri italiane è drammatico e richiede, da tempo, interventi anche emergenziali.

Molte cose si potrebbero fare: allargare magari temporaneamente i requisiti per l’applicazione delle pene alternative ai detenuti meno pericolosi, adibire a carcere temporaneo qualche ex caserma, depenalizzare alcune
fattispecie (immigrazione clandestina, droghe leggere, reati colposi, violazioni privacy, ecc.) , costruire nuove carceri.  Le ultime due si devono fare in ogni caso e rappresentano le uniche soluzioni “strutturali” al problema, che altrimenti è destinato a ripresentarsi ciclicamente e ad intervalli sempre più brevi.

L’amnistia e l’indulto – così come in altri campi i condoni, le sanatorie, ecc. – sono invece falsi rimedi che producono danni profondi nel tessuto sociale e civile del nostro Paese.

L’Italia non è solo un paese di santi, poeti e navigatori.  Molto più numerosi di questi sono gli evasori fiscali, i truffatori, i mafiosi/camorristi/ndranghetisti, gli autori di abusi edilizi, gli inquinatori, i violentatori, i rapinatori, i corrotti e i corruttori, i ladri, ecc. ecc. ecc.

L’Italia funziona male perché l’illegalità è diffusa, è capillare, non suscita spesso riprovazione, ma trova comprensione, spesso consenso, perfino ammirazione.

L’effetto dei provvedimenti collettivi di clemenza in un paese fatto così sono devastanti.

Il furbo si conferma nell’idea di essere davvero furbo; l’imputato si convince dell’opportunità di affrontare sempre e comunque tutti i gradi di giudizio nella speranza di giovarsi dell’amnistia che verrà; la polizia e la magistratura vedono frustrati sforzi enormi grazie ai quali hanno fatto funzionare una macchina farraginosa che pare costruita apposta per favorire i delinquenti; la vecchietta vede tornare davanti all’ufficio postale il guappo che poco tempo fa le ha scippato la pensione …

A me personalmente che l’amnistia possa giovare a Berlusconi interessa fino a un certo punto.  Quel che mi “frega”, caro Presidente Napolitano, è che produce guasti profondi all’Italia.  Produce un debito di civiltà, non meno opprimente del debito pubblico.

Come è possibile che anche le forze politiche della nostra area non se ne rendano conto ?


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