Sabato 17 agosto, durante una conferenza stampa, il portavoce della presidenza egiziana ha accusato i media occidentali di occuparsi troppo delle azioni del governo nei confronti dei Fratelli Musulmani, ma di aver completamente dimenticato di raccontare gli attacchi che in questi giorni hanno subito le chiese copte in Egitto. Secondo il portavoce, almeno 12 chiese sono state attaccate e incendiate negli ultimi giorni.
L’agenzia di stampa Associated Press ha pubblicato ieri sera un lungo articolo in cui racconta queste violenze, firmato dall’esperto giornalista egiziano e direttore dell’ufficio del Cairo di APHamza Hendawi. Quasi tutte le violenze, scrive Hendawi, hanno avuto luogo fuori dal Cairo e spesso, oltre alle chiese, sono state attaccate anche abitazioni private. Almeno 40 tra chiese e altri edifici religiosi sono stati saccheggiati negli ultimi giorni e altri 23 sono stati incendiati e pesantemente danneggiati. Funzionari anonimi hanno rivelato ad AP che almeno due copti sono stati uccisi negli ultimi giorni, uno ad Alessandria ed un altro nella provincia meridionale di Sohag.
Le violenze si sono concentrate sulla comunità copta, legata ad una delle più antiche chiese cristiane del mondo, che in Egitto rappresenta una minoranza religiosa di quasi 10 milioni di persone, più o meno il 10 per cento della popolazione egiziana (che è in totale di circa 85 milioni di persone). Venerdì la chiesa copta ha diffuso un comunicato, confermando il suo appoggio al governo militare. Sono stati attaccati anche alcuni edifici cattolici.
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