lunedì 12 novembre 2012

Gli Stati Uniti saranno i più grandi produttori di petrolio al mondo? (da ilPost)


(...) Il rapporto AIE dice che «gli Stati Uniti, che attualmente importano circa il 20 per cento del loro fabbisogno energetico, diventeranno del tutto autosufficienti in termini netti», con un notevole cambiamento degli attuali flussi commerciali di petrolio. I principali paesi esportatori dirotteranno parte delle loro forniture verso l’Asia, con probabili cambiamenti anche nei rapporti politici internazionali.
Come spiegano sul Financial Times, gli Stati Uniti potrebbero quindi cambiare il loro atteggiamento in politica estera. Potrebbero disinteressarsi progressivamente alle principali rotte e oleodotti per trasportare il petrolio per il loro consumo interno. Altri paesi orientali, a partire dalla Cina, potrebbero invece fare il contrario per assicurarsi un maggiore controllo di una risorsa fondamentale per i loro ritmi di sviluppo. D’altra parte il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ripete da anni di essere convinto che l’indipendenza dal petrolio straniero sia indispensabile per la politica estera ed economica del paese.
Secondo la AIE gli Stati Uniti raggiungeranno l’autonomia sostanzialmente grazie a due fattori: da un lato l’aumentata produzione di petrolio grazie ai nuovi sistemi per la sua estrazione, dall’altro le politiche energetiche adottate in questi ultimi anni tese a ridurre e ottimizzare i consumi. Semplificando, si produrrà più petrolio e se ne consumerà molto di meno, cosa che consentirà agli Stati Uniti di perdere la loro dipendenza dagli esportatori di petrolio. Stando alle stime AIE, i volumi di importazione di petrolio nei prossimi dieci anni crolleranno dagli attuali 10 milioni di barili al giorno ad appena 4 milioni di barili. Entro il 2035, inoltre, gli Stati Uniti stessi potrebbero diventare esportatori di petrolio.
I dati e le previsioni fornite dalla AIE non convincono però tutti gli analisti.(...)

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