venerdì 23 novembre 2012

Bilancio UE, i dubbi e il veto possibile

"Se le richieste sul bilancio 2014-2020 non dovessero essere accolte, l'Italia è pronta a mettere il veto". E' quanto confermato la notte scorsa dal premier Mario Monti, parlando con i giornalisti al termine della prima sessione del vertice europeo, sospeso dopo la presentazione della nuova proposta sul budget. "Quella sul bilancio – ha proseguito il premier – è una decisione che va presa all'unanimità e occorre che tutti i Paesi siano d'accordo". "Sicuramente – ha avvertito – se l'Italia si ritenesse significativamente insoddisfatta, non esiterebbe a non votare a favore, quindi a votare contro, così come farebbero altri paesi". Monti ha sottolineato: "Siamo tutti qui per cercare di trovare una soluzione che sia accettabile per l'Italia, Paese che sette anni fa, in occasione del precedente negoziato, non ne uscì certo bene, quindi dobbiamo e vogliamo rimontare posizioni". "Si può raggiungere un accordo  – ha assicurato il premier rispondendo ad una domanda – ma non è detto che ci si riesca e non sarebbe un dramma non riuscirci". Perché questo, secondo Monti, "è un negoziato molto complesso che avviene ogni sette anni e credo che sarebbe la prima volta nell'ipotesi che si chiudesse al primo tentativo".

Bilancio UE, ancora dubbi (ilfoglio)

Un veto contro un bilancio pluriennale insufficiente e troppo sbilanciato nella spartizione delle risorse, in breve più favorevole alle ragioni degli euroscettici, inglesi e svedesi, che a quelle della solidarietà con Paesi e regioni in ritardo di sviluppo o tartassati da recessione, disoccupazione, ristrutturazioni e riforme, più che uno sgarbo all'Europa sarebbe un forte richiamo al suo perduto senso di responsabilità politica, economica e sociale. Che sia familiare, nazionale o europeo, un bilancio è lo specchio dei progetti e delle ambizioni individuali e collettive.
di Adriana Cerretelli - Il Sole 24 Ore - leggi su Perché alzare la voce serve

È davvero strano, e anche un po' surreale, constatare che la Grecia, l'ultima della classe dell'euro, ormai ha davvero fatto tutti i compiti a casa, parola di Eurogruppo, e invece chi si ostina a non fare i propri sono gli altri, i primi della classe, che pure non cessano di impartirle lezioni di buona creanza europea.
di Adriana Cerretelli - Il Sole 24 Ore - leggi su Se Atene fa i compiti, e gli altri no

Nessun commento:

Posta un commento