lunedì 4 novembre 2013

Giornata delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale

(...) Il nostro paese, e con esso l'Unione Europea, privilegiano nettamente la ricerca di soluzioni politiche, diplomatiche, negoziali, a conflitti e tensioni che ci allarmano. Facciamo in questo senso la nostra parte con accortezza e tenacia: ci siamo, in tempi recenti, adoperati per favorire il superamento sul piano politico della guerra civile e degli eccidi che ormai da troppo tempo insanguinano la Siria, e siamo soddisfatti di aver contribuito ad evitare in quella regione rischi più gravi e ad aprire qualche spiraglio incoraggiante.

Ma nello stesso tempo non possiamo sottovalutare le tensioni e le incognite che presentano troppe situazioni innanzitutto nel Mediterraneo; e non possiamo quindi indulgere a semplicismi e propagandismi che circolano in materia di spesa militare e di dotazioni indispensabili per le nostre Forze Armate.

Queste sono anche chiamate ad assolvere compiti, se non del tutto nuovi, certamente di molto cresciuti, con connotati complessi, non racchiudibili in schemi tradizionali. Penso ai compiti - che hanno assunto una drammatica evidenza ed urgenza - della gestione di flussi sempre più intensi di immigrati e soprattutto di richiedenti asilo verso l'Italia e verso l'Europa. E mentre sollecitiamo una visione e azione comune dell'Unione Europea, poniamoci una semplice domanda per quel che riguarda comunque il nostro impegno : di fronte ai traffici criminali che circondano gli sbarchi sulle nostre coste e alle emergenze che di continuo si creano, che cosa avremmo potuto e potremmo fare senza disporre dei mezzi della Marina Militare e della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e delle Forze di polizia: mezzi di ricognizione anche aerea, mezzi per operazioni, innanzitutto, di salvataggio di vite umane nella massima misura possibile ? E senza disporre di personale addestrato, sensibile, umanamente motivato e partecipe ? Quale esempio meraviglioso - lasciatemelo dire ancora - hanno dato - quando non si è riusciti ad evitare la tragedia del più grave naufragio mai verificatosi - ancora una volta col miraggio della così provata Lampedusa - quale esempio meraviglioso hanno dato i nostri sommozzatori, calatisi in profondità per portare in superficie centinaia di povere salme di uomini, donne e bambini ! Un'operazione stoica, che non può essere dimenticata e a cui va reso pieno onore !

L'insieme dei compiti cui l'Italia con le sue Forze Armate non può sottrarsi, richiede risorse che scarseggiano in questo momento; e la coperta resterà corta anche se riusciremo con un grande sforzo collettivo di responsabilità e di coesione a riaprirci presto un sentiero di crescita per l'economia italiana nel quadro europeo e di alleggerimento del debito pubblico e del deficit di bilancio. Si impone dunque la più netta determinazione e continuità nel perseguire la riforma già avviata dello strumento militare, in tutte le sue componenti: contenimento dei costi, riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture, utilizzazione ottimale delle risorse disponibili. Faremo il punto su questo processo nuovamente dopodomani nel Consiglio Supremo di Difesa.

E' lì torneremo anche sulla necessità assoluta di lavorare intensamente per l'integrazione militare europea secondo la prospettiva della Common Security and Defence Policy, utilizzando intelligentemente gli strumenti offerti dai Trattati, senza mai deviare però il timone dall'idea guida dell'identità politica europea in materia di sicurezza e difesa. In questo settore, non possiamo più accontentarci di formulare auspici, dobbiamo farci avanti con iniziative concrete saldamente fondate su concetti e indirizzi forti, in grado di attivare circuiti virtuosi sul piano delle sinergie operative e delle economie di scala e capaci di coinvolgere in tempi brevi un numero crescente di Stati membri dell'Unione. Il Consiglio Europeo di dicembre è per l'Italia e per la UE un'occasione preziosa a questo fine. Non dobbiamo perderla. Ho fiducia che non la perderemo.(...)

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