martedì 19 novembre 2013

L’Onu copre la campagna di Assad per fare “arrendere i civili” (da ilFoglio)

Il sito del mensile americano Foreign Policy accusa le Nazioni Unite di essere complici del governo del presidente Bashar el Assad, che blocca sistematicamente ogni assistenza umanitaria ai civili siriani. In particolare l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) nasconde al pubblico notizie essenziali sulle operazioni di Assad contro la sua popolazione. L’ufficio di New York teme che se divulgasse i dettagli la pressione internazionale contro Damasco aumenterebbe enormemente e preferisce salvare un po’ di credito per negoziare con gli assadisti un ultimo, risicato margine di accesso degli aiuti umanitari al paese.(...) Secondo un articolo recente dell’inviato del Wall Street Journal a Damasco, Sam Dagher, l’esercito siriano usa una “strategia della fame” per piegare la resistenza di alcune zone densamente popolate da civili che restano fuori dal controllo del governo e appoggiano l’insurrezione armata. Gli ufficiali siriani riassumono esplicitamente così: “Li affamiamo finché non si arrendono”. Tra le aree assediate dall’esercito c’è anche l’immensa periferia agricola della capitale, chiamata Ghouta, che ad agosto è stata colpita da un attacco con armi chimiche che ha fatto più di mille morti e dove ora in molti settori il cibo non è fatto passare. Il quartiere dove la situazione è peggiore è Moadamiyeh, dove i rifornimenti e i medicinali non arrivano da mesi. I civili rimasti sono arrivati a mangiare gli animali domestici e l’erba, ci sono casi di morte per malnutrizione e i soldati siriani hanno chiuso un tratto di autostrada che scavalca la zona perché alcuni abitanti caritatevoli di Damasco lanciavano sacchetti di cibo dai finestrini nella certezza che sarebbero stati raccolti dagli abitanti allo stremo. La corrispondenza di Dagher è stata poi confermata da numerosi pezzi giornalistici, che però non hanno fatto rumore, come se la Siria avesse ormai abituato al peggio.(...)

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