lunedì 18 novembre 2013

“Così Israele esporterà gas e acqua” (da laStampa.it)

(...) Che cosa avete trovato?  
«Abbiamo trovato il giacimento di gas naturale chiamato “Leviatano” e questo ci permetterà di esportarne circa il 50%, cominciando da Cipro, Grecia e Italia. In un recente viaggio in Italia il primo ministro Enrico Letta e altri ministri mi hanno detto che vorrebbero ospitare il porto per il gas israeliano previsto in Europa. Dobbiamo valutare se questo sarà trasportato attraverso un gasdotto o se dovremo renderlo liquido e quindi spedirlo via nave. Ci sono diverse opzioni. Per esempio vorremmo costruire un collettore sottomarino con Cipro e Grecia». 

Quali sono gli effetti di questa scoperta per Israele?  
«Servirà anche per il mercato interno e permetterà di tagliare i prezzi di acqua e gas e il costo di molti prodotti. Tutto questo ridurrà in modo rilevante il costo della vita». 

Quando si realizzerà la svolta?  
«Saremo pronti per l’esportazione entro il 2018-2019, ma già ora abbiamo tagliato i costi del gas per l’industria di 250 milioni al mese, il che significa 3 miliardi l’anno. Ma dal 2015 il risparmio salirà a 9 miliardi. Israele diventerà un Paese molto più a buon mercato. Poi la speranza è trovare il petrolio e vorremmo che arrivassero a investire i grandi operatori. Ma molti sono ancora impegnati con i Paesi arabi». 

Avete intenzione di esportare anche in Asia?  
«Sì, in forma di gas liquido, trasportato con le navi. Si potrebbe sostituire il petrolio iraniano. Nel 2004 la Cina aveva firmato con l’Iran un contratto da 75 miliardi per gas e petrolio per i prossimi 30 anni. Sia la Cina che la Russia dipendono molto dall’Iran e vorrebbero che l’attuale regime restasse al potere». (...)

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