martedì 12 novembre 2013

Cina - Israele

Una notizia che non è una novità, ma la conferma di una tendenza in atto da tempo. Segnalo più sotto un artcolo del maggio scorso. La Cina ha comunque ancora difficoltà a giocare un ruolo di attore politico  a tutto tondo, soprattutto in uno scenario come quello medioorientale. Però i canali sono ufficialmente aperti. E considerando il desiderio degli Stati uniti di "emanciparsi" dal ruolo di "gendarmi del mondo" forse anche l'Europa dovrebbe fare una riflessione su come proporre al mondo una governance diversa. Prima che si passi da un gendarme a uno peggiore...

FMM

C’è una nuova potenza che potrebbe fare il suo ingresso in questo Medio Oriente dagli equilibri delicati e le alleanze mutevoli. E’ la Cina, a cui Israele già da tempo guarda con attenzione. Il New York Times, nella sezione Sinosphere interamente dedicata alla superpotenza asiatica, racconta oggi del “corteggiamento di Israele alla Cina”, possibile alleato su cui contare per far fronte ai cambiamenti geopolitici della regione. Un rapporto iniziato vent’anni fa, caratterizzato da una certa intermittenza ma che negli ultimi anni ha visto i due paesi stringere diversi accordi commerciali.
 

I cinesi sono molto incerti, e spesso si confessano impreparati a questo ruolo di mediatori che non hanno mai avuto. Ma l'occasione non permette esitazioni. Da questi colloqui, infatti, Pechino spera di ottenere almeno conoscenze e relazioni in più in un'area che è sempre più importante per i suoi interessi nazionali ma che anche un'area in rapido sgretolamento. Francesco Sisci - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/vqkVs

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