GINEVRA - «Siamo vicini a un accordo». Arriva da Teheran la notizia che, dopo tre giorni intensi di negoziati a Ginevra, l’Iran e le potenze occidentali avrebbero trovato un’accordo sullo spinoso dossier nucleare. Venerdì sera il viceministro iraniano Abbas Araqchi, secondo quanto ha riferito l’agenzia stampaMehr, ha soffiato sul fuoco della speranza di un’intesa dopo che a innescare le aspettative erano stati poco prima gli Stati Uniti annunciando che il segretario di Stato John Kerry era in partenza per Ginevra. Secondo quanto poi aveva riferito laPress Tv, sulla base di fonti negoziali, la questione si sarebbe sbloccata quando i delegati del 5+1 avrebbero accettato di riconoscere il diritto di Teheran ad arricchire in proprio l’uranio. (...)
LA CAUTELA USA - Un tam-tam di voci seguite anche alle dichiarazioni del ministro degli Esteri iraniano Mohammad Kavad Zarif che, ancora prima da Ginevra, aveva parlato di progressi «del 90 per cento», anche se restano da risolvere «una o due questioni». Dal Dipartimento di Stato Usa comunque resta un filo di cautela sulla questione: «Il segretario si recherà a Ginevra con l’obiettivo di continuare a dare una mano per far ridurre le divergenze, e progredire sempre di più verso un accordo», ha spiegato il portavoce Jen Psaki spiegando che Kerry si sarebbe consultato con l’alto rappresentante dell’Unione Europea, Catherine Ashton, e con la delegazione di negoziatori sul posto e che comunque la sua partenza in ogni caso «non costituisce una previsione sull’esito» dei negoziati. Venerdì a Ginevra era arrivato anche il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.(...)
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