giovedì 21 novembre 2013

Iran: Trattativa Continua?

Il testo dell’intesa

Il testo di partenza, secondo fonti di più Paesi coinvolti nella sua redazione, prevede un «accordo in due fasi» con un «quadro interinale» destinato a essere sostituito da una «"intesa generale» entro sei mesi. Gli elementi del «quadro interinale» - Interim Framework Agreement - sono tre. Primo: l’Iran congela la produzione di uranio arricchito al 20 per cento. Secondo: l’Iran non attiva nuove centrifughe per arricchire l’uranio al 3,5 per cento. Terzo: l’Iran accetta un più rigido sistema di ispezioni internazionali nei propri siti nucleari. In cambio l’Iran ottiene una riduzione delle sanzioni su esportazione di greggio e di commercio in petrolchimici, auto, oro e componenti di aerei per un valore stimato di almeno 20 miliardi di dollari.

I nodi da sciogliere

La seduta plenaria a Ginevra fra i rappresentanti dei 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna più Germania) e l’Iran viene aggiornata dopo appena 10 minuti lasciando spazio ai bilaterali per tentare di sciogliere numerosi nodi. Anzitutto il diritto di arricchire uranio che l’Iran rivendica e Washington non vuole riconoscere perché la formula di compromesso proposta da Teheran - «abbiamo il diritto ma gli altri possono non riconoscerlo» - solleva obiezioni. Collegato a tale «diritto» c’è la questione delle centrifughe di ultima generazione IR-2m che Teheran possiede, non ha ancora attivato e non si trova obbligata dalla bozza a consegnare o distruggere. Poiché, secondo il rapporto dell’Agenzia atomica dell’Onu (Aiea) del 14 novembre, l’Iran possiede 196 kg di uranio arricchito al 20 per cento - 10 in più di agosto - e per confezionare un’atomica ne servono 220-250 kg il traguardo potrebbe essere superato con poche settimane di attività delle nuove centrifughe.


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