domenica 10 novembre 2013

Germania, Italia, Europa: luci ed ombre

Il problema degli squilibri globali attanagliò John Maynard Keynes nel disegnare il nuovo sistema monetario internazionale dopo la seconda guerra mondiale. Lo definì «il problema internazionale secolare», riconoscendone l'intrattabilità. Il timore era che il sistema di scambi internazionali degenerasse in pericoloso gioco mercantilista diretto a esportare la disoccupazione: esattamente l'accusa rivolta oggi a Berlino. 

di Alessandro Leipold - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/Z8C6N

Insegna però la Germania che un sistema politico ed economico non può essere migliore delle persone che lo gestiscono. Ai fatti, le regole che i tedeschi si sono dati non sono nulla di eccezionale. Anche in Germania si formano monopoli, anche in Germania il patrimonio si polarizza, e anche in Germania ci sono troppi ricchi. La differenza è però che questa elite borghese è in grado di gestire il potere e di distribuire meglio il benessere. Alla fine, importa poco se c’è qualche “super-ricco” in più, a patto che il resto della popolazione sia in grado di portare a casa quanto ha bisogno per vivere e considerarsi benestante.
Non che funzioni sempre, per carità: già all’inizio dell’articolo si ricordavano le pecche del modello. Peraltro la mobilità sociale è in calo, e il modello evidenzia segni di stanchezza. Da noi in Italia rimane però da chiedersi se ci sono le prospettive per una vera rinascita dell’elite nazionale. 

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